Cerca più a fondo: cos'è il Vangelo?

"Vangelo" significa "buona notizia": e che buona notizia! Ma per comprenderne davvero la portata è prima necessario capire tutta la profondità del nostro problema (la cattiva notizia!).

Dio è unico: non soltanto perché l'unico Dio, ma anche perché nessuno può afferrarlo con la propria mente o avvicinarsi a Lui. Un po' come il sole, Dio non si può né guardare né approcciare. Questo è, in sintesi, cosa intendiamo quando affermiamo che Dio è "santo": Dio è unico, inaccessibile, fuori dall'ordine del creato, indescrivibile, immortale, sovrano su tutto. Eppure, questo stesso Dio si è compiaciuto nel crearci affinché potessimo vivere in relazione con Lui e conoscerlo quale Lui è: buono, fedele, generoso, fonte inesauribile di vita.

Tuttavia, l'uomo ha disonorato Dio scegliendo la via della disubbidienza invece che la Sua via buona e perfetta: questa è l'essenza della nostra colpa (o peccato) contro il Suo carattere perfetto e sovrano. L'uomo lo ha tragicamente rigettato come proprio Re: Lui che, essendo Creatore, è l'unica possibile fonte di significato e gioia per la nostra vita. La giusta punizione (o ira) di Dio è ora su noi e possiamo considerarne tutta la gravità nella sua conseguenza più evidente: l'inevitabilità della morte fisica. Ma, in realtà, la situazione è peggiore di quanto potremmo pensare: siamo, prima di tutto, già morti spiritualmente, incapaci di non rifiutare il Dio santo e giusto, proprio come dimostra la nostra decadenza morale (se siamo onesti con noi stessi, più o meno evidente in ognuno di noi). Sebbene difficile da accettare, comprendere il nostro problema è vitale per spingerci a cercare aiuto e abbracciare tutta la portata dell'amore di Dio.

Infatti, sebbene giusto nella Sua condanna, Dio si è rivelato ancora misericordioso verso un mondo decaduto e morente provvedendo una soluzione definitiva al problema del peccato: Gesù Cristo, il Figlio di Dio. Nato come vero essere umano su questa terra, pur rimanendo, allo stesso tempo, veramente Dio nella Sua persona, Gesù di Nazaret ha vissuto una vita perfettamente obbediente a Dio: sebbene sia stato tentato come noi in ogni cosa non ha mai disubbidito. Ma Gesù non venne solo per lasciarci un esempio supremo, ma per morire e prendere volontariamente su di sé la punizione per il peccato. Senza Lui non avremmo avuto speranza: solo una persona divina e innocente avrebbe potuto pagare quel prezzo e, così, togliere la giusta condanna da chi crede in Lui e Lui solo. Tuttavia, la buona notizia è migliore di quanto potremmo pensare. Gesù, dopo tre giorni, fu risuscitato: la Sua vita perfetta e la sua Morte perfetta, perciò, non solo hanno acquistato perdono, ma anche vita eterna per coloro che, credendo, affidano pentiti tutte le proprie colpe a Lui.

La giustificazione dalle proprie colpe e la vita eterna sono, quindi, un dono immeritato e gratuito che non può essere guadagnato: riceviamo perdono unicamente riponendo tutta la nostra fiducia nella persona e nell'opera di Gesù. Liberati dunque dal peso dell'illusione di poter contribuire in qualche modo alla nostra salvezza (un'illusione che detrae valore dal sacrificio perfetto e sufficiente di Cristo), possiamo concentrare invece tutte le nostre forze nell'impegno riconoscente a una vita di obbedienza a Dio sulle orme di Gesù, lottando contro i nostri stessi istinti che a Lui sono antagonisti. Ma, ancora una volta, la buona notizia è migliore di quanto potremmo pensare: Dio adotta chi perdona, concedendo il diritto di diventare figli di Dio e di essere supportati e preservati nella fede dalla presenza vicina e costante del Suo Spirito Santo. Questo fino al giorno in cui tutti vedremo Gesù Cristo stesso tornare nella Sua gloria per rendere chi crede e il mondo intero ciò che furono creati per essere, senza peccato né morte per sempre.

Per questi motivi, il Vangelo della grazia in Gesù Cristo è davvero la migliore notizia che un essere umano possa mai sentire! L'invito, quindi, non può essere più chiaro: 

«Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo.» 

(Vangelo secondo Matteo, 11:28) 

«Ravvedetevi dunque e convertitevi, perché i vostri peccati siano cancellati e affinché vengano dalla presenza del Signore dei tempi di ristoro, e che egli mandi il Cristo che vi è stato predestinato, cioè Gesù, che il cielo deve tenere accolto fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose, di cui Dio ha parlato fin dall'antichità per bocca dei suoi santi profeti»

(Atti degli Apostoli, 3:19-21)

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